Stasera in tv arriva Langobardi. Alboino e Romans
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Stasera in tv arriva Langobardi. Alboino e Romans

Tra storia e archeologia

Stasera in tv arriva Langobardi. Alboino e Romans

La storia del re Alboino, le imprese che lo resero leggendario, dalla vittoria contro i Gepidi nel 551 all’assassinio nel 572, con l’arrivo dei Longobardi in Italia, la nascita del villaggio di Romans, in Friuli. Le racconta lo speciale, tra cinema e divulgazione storica e archeologica, “Langobardi. Alboino e Romans” proposto giovedì 29 agosto alle 22.15 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. In primo piano i passaggi cruciali della storia dei Longobardi e la loro vita a Romans, un importante villaggio, oltre che presidio militare, divenuto oggi una delle più grandi necropoli longobarde italiane. Il tutto alternando fiction ad approfondimenti storici, con la partecipazione di studiosi, ricercatori e gruppi di rievocazione storica italiani ed europei.

Alboino era figlio di Audoino, reggente (540) e, successivamente re (546) dei Longobardi, e di Rodelinda. Sappiamo da Procopio che Audoino sposò una principessa ostrogota (pronipote di Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti) e appartenente alla stirpe dei Gausi. Secondo Iordanes, il matrimonio fu voluto dall’imperatore: Rodelinda sarebbe la nipote (figlia della sorella) del re ostrogoto Teodato. Se la regina era veramente di sangue amalo, il matrimonio avrebbe aumentato il prestigio dei federati dell’impero e, di fronte agli altri barbari, li avrebbero quasi designati come eredi del re goto.

La cronologia della vicende di Alboino, assieme alla sua stessa figura, è, in Paolo, molto confusa: se Alboino avesse veramente partecipato allo scontro con i Gepidi nel 551, bisognerebbe farlo nascere molto prima la morte del re Vacone (circa 540). Molto probabilmente, l’incertezza è dovuta alla parziale fissazione della figura di Alboino nell’ambito leggendario, derivante da una saga poetica. Alboino nasce attorno al 530 in Pannonia, dove all’epoca i Longobardi erano stanziati. Guerriero, prese certamente parte alle vicende belliche del tempo. Paolo Diacono racconta le sue imprese in una battaglia, identificata in quella combattuta nel 551 contro i Gepidi

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