Stasera in tv arriva "Johnny Clegg. The White Zulu"
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Stasera in tv arriva “Johnny Clegg. The White Zulu”

Tra lotta all’apartheid e ricerca musicale

Stasera in tv arriva "Johnny Clegg. The White Zulu"

Un ritratto di Johnny Clegg, il cantore di Nelson Mandela, che ha saputo coniugare impegno politico, lotta all’apartheid e ricerca musicale, attraverso una mescolanza di generi legati alla cultura africana che si fondevano con il pop. A raccontarlo è “Johnny Clegg, The White Zulu” di Amine Mestari, in onda mercoledì 13 dicembre alle 22.40 su Rai 5. Musicista, antropologo e ballerino, soprannominato lo “Zulu bianco”, Clegg ha raggiunto il successo internazionale schierandosi con i diritti dei neri e contro le barriere razziali imposte dall’apartheid, mescolando influenze zulu con lo stile del pop britannico.

All’anagrafe Jonathan Clegg, già durante l’infanzia si interessò alla musica da strada e ben presto partecipò a competizioni di danza tradizionale zulu. Successivamente combinò la musica con lo studio dell’antropologia, materia che avrebbe poi insegnato all’Università del Witwatersrand, la stessa in cui si era laureato.

All’inizio degli anni ottanta Clegg si esibì con gli Juluka, la prima formazione musicale interrazziale sudafricana, di cui faceva parte anche Sipho Mchunu; l’apartheid proibiva band di questo tipo, perciò il loro primo disco, Universal Men, non fu mai trasmesso per radio. Ciononostante, divenne molto celebre presso la popolazione, per passaparola.

Il gruppo fece politica implicitamente ma poi anche apertamente attraverso alcune sue canzoni, ad esempio l’album Work for All , dove usò slogan tipici dei sindacati sudafricani. Più tardi sarebbero state ancora più esplicite le canzoni dei Savuka, che nel 1987 incideranno l’album Third World Child, in cui veniva chiesta la liberazione di Nelson Mandela. Gli Juluka sbarcarono in Europa in tour e vinsero due dischi di platino e cinque d’oro.

Nel 1991 Clegg venne nominato Cavaliere delle Arti e delle lettere dalla Repubblica Francese.

Clegg morì nel luglio 2019, a 66 anni, nella sua casa di Johannesburg, per un cancro al pancreas, come annunciato dal manager Roddy Quin all’Associated Press.

Appuntamento imperdibile.

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