Stasera in tv arriva il ricordo di Alessandro Blasetti
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Stasera in tv arriva il ricordo di Alessandro Blasetti

“La lunga strada del ritorno”

Stasera in tv arriva il ricordo di Alessandro Blasetti
Per ricordare Alessandro Blasetti nel giorno del trentottesimo anniversario della scomparsa, Rai Cultura propone, da sabato 1° febbraio alle 18.45 su Rai Storia, il suo “La lunga strada del ritorno” del 1962, uno dei primi casi di riutilizzo sistematico dei materiali di repertorio, che raccoglie le testimonianze dei reduci italiani della Seconda Guerra Mondiale, coniugando il racconto del conflitto a quello delle vicende degli uomini impegnati al fronte. Restaurato da Rai Teche in occasione della settantaquattresima Mostra del Cinema di Venezia, questo importante docu-film d’autore è il risultato di un certosino lavoro di ricerca nelle cineteche italiane e straniere, nelle quali Blasetti andò in cerca non della cronaca bellica tout-court, ma del volto più privato e sofferto della guerra.

Viene considerato, insieme a Mario Camerini, il massimo regista italiano del cinema di propaganda fascista, del quale fu anche, in qualche caso, apologeta: Sole (1929), il suo film d’esordio, è un’epica esaltazione delle bonifiche del regime e piacque molto a Benito Mussolini; Vecchia guardia (1935) è un’apologia della marcia su Roma.

Nei cinque decenni della sua attività, si è misurato con successo nei generi più diversi, dall’epopea storica alla commedia sentimentale, inventandone letteralmente di nuovi come il fantasy con La corona di ferro(1941), il film a episodi con Altri tempi – Zibaldone n. 1 (1952), il reportage-sexy con Europa di notte (1958), ed è stato tra i primi registi cinematografici a cimentarsi con il mezzo televisivo.

È stato un grande innovatore, ha sperimentato per primo in Italia il sonoro con Resurrectio (1930) e il colore con Caccia alla volpe nella campagna romana (1938),ha forzato i limiti di quanto fosse lecito mostrare su grande schermo, proponendo le prime nudità del cinema italiano in La corona di ferro (1941) e La cena delle beffe (1942), ha lanciato nuovi autori come Pietro Germi e la coppia Loren-Mastroianni.
Appuntamento da non perdere.

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