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Omaggio ad Arnold Schönberg
Per un breve periodo della sua vita, dal 1906 al 1912, Schönberg si dedicò attivamente anche alla pittura che aveva appreso a livello dilettantistico e che coltivava in privato. Nel 1910 tenne la sua prima mostra presso la libreria di Hugo Heller su impulso di quest’ultimo e con la collaborazione dell’amico Kandinskij. Fu proprio Kandinskij a coinvolgere in seguito Schönberg nel movimento Der Blaue Reiter e nelle mostre che ne accompagnavano l’attività, nello specifico con opere come Paesaggio notturno (1910) e Autoritratto (da dietro)(1911).
In tutto Schönberg realizzò 361 dipinti su diverso materiale, dalla carta alla tela, divisi in diversi generi: dagli autoritratti ai ritratti, dalle “visioni” espressive ai paesaggi, oltre a schizzi per paesaggi e scenografie per le proprie opere musicali. Nelle parole di Kandinskij la pittura di Schönberg non era finalizzata a rappresentare il bello, bensì a fissare i suoi personali sentimenti nella pittura, il risultato di una necessità interiore da esprimere attraverso l’arte.
La dodecafonia o, come Schönberg amava definirla, “metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l’una con l’altra”, prevede che tutti i dodici suoni della scala cromatica appaiano lo stesso numero di volte nell’esposizione, affinché nessun suono prevalga sugli altri. Le composizioni non sono pertanto basate sul rapporto tonica-dominante e non presentano più la struttura gerarchica tipica del sistema tonale.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.