Stasera in tv arriva “Gli Stuart. Un regno di sangue”
La guerra civile inglese
Dopo avere rinunciato a seguire uno zio emigrato in Virginia, Cromwell riuscì a farsi eleggere membro del parlamento come rappresentante della natia Huntingdon nel periodo 1628–1629. Nel suo discorso di insediamento si espresse in favore di una radicale trasformazione democratica, ribadendo tesi già espresse in un piccolo trattato da lui pubblicato sulla necessità di “dare il voto a tutti gli uomini”, idea che in seguito ripudiò. Cromwell si adoperò anche con forza nella difesa degli abitanti della regione dei Fens, nell’est del paese, minacciati dai ricchi proprietari terrieri di venir cacciati dalle proprie terre.
Dopo avere sciolto il parlamento Carlo Iregnò per gli undici anni successivi, alienandosi il consenso di molti a causa delle tasse imposte senza l’approvazione parlamentare ed imponendo una sua particolare visione “cattolicizzata” al protestantesimo della Chiesa d’Inghilterra. Quando, nel 1640, il re fu costretto dalla mancanza di fondi a riconvocare il parlamento, Oliver Cromwell fu uno dei molti parlamentari che si opposero strenuamente all’imposizione di nuove tasse finché il re non avesse acconsentito a governare con il consenso del parlamento sia nel campo amministrativo sia in quello religioso. L’impossibilità di giungere a un accordo provocò lo scoppio della guerra fra le fazioni dette, rispettivamente, dei “Parlamentaristi” e dei “Realisti”.
Cromwell era un sostenitore della causa parlamentare e la sua attenzione andava alle questioni religiose.