Stasera in tv arriva Falcone. Il tempo sospeso del volo
Un’opera di Nicola Sani
Due giorni dopo, il 25 maggio, mentre a Roma veniva eletto presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, a Palermo, nella Chiesa di San Domenico, si svolgevano i funerali delle vittime ai quali partecipò l’intera città, assieme a colleghi e familiari e personalità come Giuseppe Ayala e Tano Grasso. I più alti rappresentanti del mondo politico, come Giovanni Spadolini, Claudio Martelli, Vincenzo Scotti e Giovanni Galloni, furono duramente contestati dalla cittadinanza. Le immagini televisive delle parole e del pianto straziante della giovanissima Rosaria Costa, vedova dell’agente Schifani, “io vi perdono, ma voi vi dovete mettere in ginocchio“, suscitarono particolare emozione nell’opinione pubblica.
Nel giugno 1992, ad appena un mese dalla strage, il quotidiano Il Sole 24 Ore realizzò uno scoop, pubblicando alcuni appunti personali che erano stati consegnati da Falcone nel 1991 alla giornalista Liliana Milella e che vennero soprannominati giornalisticamente i “diari di Falcone“: in essi il magistrato esprimeva il suo disappunto nei confronti del procuratore capo Pietro Giammanco e l’amarezza per il clima di isolamento in cui si trovava all’interno della Procura di Palermo. Gli appunti furono riconosciuti come autentici da molti colleghi del giudice, come Paolo Borsellino.