Stasera in tv arriva Bellezza e il “paese dei Diari”
Generazione
Emilio Casalini nel muso cittadino di Pieve Santo Stefano
Con un Museo davvero unico al mondo che ha aiutato l’economia di un paese devastato dalla guerra, che oggi grazie a questa iniziativa, conta diecimila abitanti in più.
L’antico toponimo Suppetia viene tradizionalmente fatto derivare dalla voce del verbo latino “suppeditare” (rifornire), facendo riferimento al primo insediamento romano stabilitosi presso la confluenza dei fiumi Tevere ed Ancione, al fine di spedire a Roma via Tevere il legname proveniente dalla Massa Trabaria. Le fondamenta delle piscine o vasche di fluitazione nominate da Plino il Vecchio nell’Historia Naturalis (L.3,C.5) sono tuttora esistenti presso il ponte di Valsavignone e quello di Formole.
Un’altra versione fa risalire la ragione del toponimo Sulpitia (invece che Suppetia) a un’inscrizione su una lapide, dissotterrata il 10 agosto del 1636 durante il restauro del tempietto ottagono del Colledestro, la quale informava esservi edificato in quello stesso luogo da Publio Sulpicio e dalla moglie Cellina un tempio per il culto del dio del Tevere e delle sue ninfe. Se ne deriva dunque Sulpitia quale possedimento della famiglia romana Sulpicia.