Stasera in tv appuntamento con The sense of beauty
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Stasera in tv appuntamento con The sense of beauty

L’atlante della bellezza

Stasera in tv appuntamento con The sense of beauty

La bellezza è negli occhi di chi guarda: in un viaggio intorno al mondo, l’attore, comico e scrittore Domenico Frisby va alla scoperta delle diverse forme e concezioni del bello nel secondo episodio della serie “The Sense of Beauty”, in onda mercoledì 9 ottobre alle 20.20 su Rai 5. L’episodio parte da Venezia per arrivare in Oriente, fino alla terra del Sol Levante. Dalla pittura Orientalista, con le sue atmosfere esotiche, alla prima geisha occidentale. Dalla Venere di Botticelli in versione asiatica all’Hanami, la contemplazione dei ciliegi in fiore. Per scoprire che la bellezza, in fondo, è allo stesso tempo diversa e simile, così come la stessa umanità.

La bellezza è un concetto astratto, generalmente definita come la qualità di una cosa che viene percepita (specialmente con la vista e l’udito) e che fornisce una sensazione duratura di piacere, significato o soddisfazione. La cosa può essere un luogo, un paesaggio, una persona, un essere vivente, un oggetto, un’idea o un’opera d’arte.

È considerata una parte dell’estetica, della cultura, della psicologia sociale, della filosofia e della sociologia. Il suo concetto opposto è la bruttezza.

La bellezza, insieme alla verità e alla bontà, è uno dei trascendentali, che sono spesso considerati i tre concetti fondamentali della comprensione umana.

Il bisogno di bellezza nell’umanità può realizzarsi attraverso un cammino di ricerca che dall’amore per le bellezze dell’arte e del creato – bellezza sensibile riflesso di quella di Dio – la elevi spiritualmente. La bellezza porta al sommo amore, che è Cristo: infatti tale ricerca, incentrata sul trascendente, porta al Suo amore infinito, alla Sua luminosa bellezza.

«Questo mondo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto che resiste al logorio del tempo, unendo le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione.» scrisse Paolo VI.

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