Stasera in tv appuntamento con “Sting tra musica e libertà”
Dai Police alla carriera solista
L’evoluzione artistica e personale di Gordon Andrew Summer, in arte Sting, dall’esaltante stagione reggae-rock insieme ai Police alla carriera solista. La racconta “Sting tra musica e libertà”, per la regia di Julie Veille, in onda mercoledì 18 ottobre alle 23.05 su Rai 5. Il doc propone il ritratto di un artista complesso e tormentato che non ha mai smesso di evolversi e misurarsi con i generi più disparati: dal rock al pop, dal jazz alla world music, sino alla classica. Polistrumentista, compositore e poeta sublime, Sting si è guadagnato una stella sulla “Hollywood Walk of Fame” ed è stato ammesso nella “Rock and Roll Hall of Fame” come bassista e cantante dei Police.
Prima di suonare musica professionalmente, Sumner lavorò come scavatore e insegnante di inglese e, per un solo anno, anche di disegno. Tenne i suoi primi concerti ovunque potesse ottenere un lavoro. Suonò con gruppi jazz, in vari locali dell’epoca, come i Phoenix Jazzmen e Last Exit. Si pensa che il suo nome d’arte sia nato mentre suonava con i Jazzmen, perché portava spesso una maglietta a strisce nere e gialle; uno dei componenti della band, Gordon Solomon, notò che sembrava un’ape, così lo soprannominò Stinger (colui che punge), abbreviato poi in Sting (pungiglione). C’è chi dice invece che a chiamarlo Sting fossero stati i suoi alunni durante il suo periodo da insegnante, ritenendolo molto severo. Si fa abitualmente chiamare Sting da tutti, compresi i figli; compare con il suo nominativo anagrafico solo sui documenti ufficiali.
Le sue influenze musicali includono rock, jazz, reggae, pop, musica classica, new-age, progressive rock e world beat. Nella sua carriera Sting ha ricevuto 17 Grammy Awards, 3 BRIT Awards, un Golden Globe e un Premio Tenco.
Sting ha venduto in totale oltre 100 milioni di dischi nel mondo tra Police e carriera solista.