Stasera in tv appuntamento con "Speciale Tg1"
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Stasera in tv appuntamento con “Speciale Tg1”

La sfida del clima

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Il quaranta per cento della popolazione mondiale vive in contesti climatici a forte rischio e l’Onu lancia l’allarme: entro il 2050, per questa crisi, 216 milioni di persone nel mondo potrebbero essere costrette a lasciare le proprie case. Tra le macroregioni più a rischio, l’Africa occidentale, orientale e centrale. Alla vigilia della Cop29 –  la Conferenza dell’Onu sul clima, che si apre lunedì a Baku –  a “Speciale Tg1”, in onda domenica 10 novembre alle 23.30 su Rai 1, il viaggio di Valerio Cataldi dalla Somalia al Senegal, dalla Mauritania al Kenya con le storie di chi scappa dalla furia del clima, tra alluvioni e siccità estrema. Nonostante i cambiamenti climatici generino morte e distruzione, lo status di “rifugiato climatico” non è riconosciuto dalla convenzione di Ginevra del 1951, ma senza terra, senza casa, senza lavoro, non resta che la fuga. A Saint Louis, in Senegal, gli sfollati vivono assiepati nel campo profughi dopo che le mareggiate hanno devastato parte della costa. In Mauritania, a Chinguetti, è il deserto che avanza a bruciare ogni forma di vita: case e oasi vengono sommerse dalla sabbia, mentre la stessa capitale Nouakchott è minacciata ad est dall’avanzata del deserto e ad ovest dal mare che continua a salire. A Watamu, in Kenya, sono le foreste di mangrovia ad essere in pericolo e con loro l’intero ecosistema. Qui nascono comunità di preservazione ambientale per ripristinare la crescita di questa vegetazione che ha il compito di assorbire anidride carbonica e controllare l’erosione del suolo. Da Mogadiscio, in Somalia, si fugge anche dai terroristi di Al- Shabaab che hanno trasformato il Paese in un campo minato. A Dolow, al confine con l’Etiopia dove non c’è acqua da bere, è quella sporca del fiume a generare morte. Si muore per malattie, serpenti e coccodrilli, che le alluvioni portano fino alle case.

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