Stasera in tv appuntamento con “Restauratio Humana”
Il coro ligneo di Lotto ritorna al suo splendore dopo 500 anni
Un bosco che continua a parlare dopo 500 anni. Lo definisce così, oggi, il botanico Antonio De Matola: il coro ligneo della Basilica di Santa Maria Maggiore, a Bergamo, è un tripudio di essenze lignee che parlano e si muovono ancora oggi, nella materia e nei disegni. Cinque secoli fa, la commissione da parte della Misericordia Maggiore di Bergamo – MIA al pittore veneziano Lorenzo Lotto e all’intarsiatore Giovan Francesco Capoferri. Oggi il restauro, commissionato dalla stessa MIA e portato avanti dalla squadra del restauratore Luciano Gritti. Un lavoro raccontato nello speciale “Restauratio Humana”, in onda martedì 7 maggio alle 22.10 su Rai Storia con l’introduzione dello storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa. Il pubblico ha potuto assistere al restauro grazie al progetto “Cantiere vivo”, un “esperimento culturale” – nelle parole del suo direttore Stefano Marziali – che ha portato visitatori da tutto il mondo e bergamaschi a scoprire una delle opere più misteriose e originali dell’arte sacra.
Un coro fatto da due cori: il coro dei religiosi, con i coperti che fungono da schienali, e il coro dei laici, nell’abside, con le tarsie descrittive dell’antico testamento. Laser, solventi, pulitura, aspirapolvere, smontaggio, bisturi per “togliere un filtro e mostrare l’immagine come era”. Luciano Gritti: “Noi dobbiamo usare un microscopio per vedere le cose che loro facevano a occhio nudo”.
“Son cose che non essendo scritte, bisogna che la imaginatione le porti a luce”, scrive Lorenzo Lotto nel 1528, mentre sta lavorando ai disegni del coro. “Un artista che nessuno ha mai capito davvero” – dice lo storico dell’arte Flavio Caroli – e che si fa un’autodiagnosi di depressione “sono molto inquieto de la mente”. Uno dei più grandi geni dell’umanità che conclude la sua vita in un ospedale, dipingendo le insegne dei letti dei pazienti.
Appuntamento davvero imperdibile.