Un documentario, in cinque puntate, firmato da Alberto Moravia e Andrea Andermann e trasmesso dalla Rai nel 1975: è “Alcune Afriche”, di cui parla Giorgio Zanchini nel nuovo appuntamento con “
RAInchieste” in onda venerdì 24 maggio alle 21.40 in prima visione su Rai Storia. Il punto di partenza è “Viaggio al Congo e ritorno dal Ciad, diario di André Gide: Andermann (che aveva già realizzato “Per Firenze” con Richard Burton e “Oceano Canada” con Ennio Flaiano) e Alberto Moravia, uno dei più importanti scrittori italiani del secolo scorso, decidono dunque di ripercorrere insieme l’itinerario africano che lo scrittore francese aveva compiuto nel 1925. Sbarcati sulla costa occidentale dell’Africa, partono dalla Repubblica del Congo, risalgono in battello il fiume Congo fino alla Repubblica Centrafricana, attraversano Camerun e Ciad e arrivano nel cuore del deserto del Sahara. Dopo un percorso di oltre 85mila chilometri, tra praterie, foreste, deserti, savane, popoli, animali, scoprono un continente misterioso e affascinante. Da quella esperienza, nel 1983 i due autori pubblicano anche un libro, intitolato sempre “Alcune Afriche”, e l’anno seguente Raiuno ripropone un film di montaggio, “Africa dove”, ricavato dai vari reportage realizzati da Moravia e Andermann nel corso dei loro viaggi africani.
Alberto Moravia ebbe una bruciante e insaziabile passione verso l’Africa. Insieme alla compagna Dacia Maraini visitò, tra il 1962 e il 1979, una quindicina di nazioni africane alcune delle quali furono meta di più di un viaggio. Nei volumi
Passeggiate Africane, A quale Tribù appartieni? e
Lettere dal Sahara sono raccolti i diari compilati nel corso dei loro viaggi. Ai viaggi parteciparono anche artisti come Pasolini e Callas. Nei confronti delle popolazioni locali Moravia adottò un approccio di tipo antropologico, descrivendone dettagliatamente gli stili di vita. L’aspetto interessante di questi scritti risiede nel fatto che Moravia fu in grado di compiere una lettura esegetica delle realtà che incontrò.