Stasera in tv appuntamento con “Prima della Prima”
Turandot
Al di là del sipario, alla scoperta dei diversi elementi che compongono la messa in scena di un’opera: “Prima della Prima”, in onda venerdì 22 dicembre alle 23.00 in prima visione su Rai 5, va dietro le quinte di “Turandot” dal San Carlo di Napoli. Nel 2024 ricorrono i 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini e il Teatro di San Carlo di Napoli ha inaugurato la stagione con “Turandot”. La regia è di Vasiliy Barkhatov, tra i più richiesti della sua generazione. Sondra Radvanovsky è Turandot, Yusif Eyvazov, il principe Calaf e Rosa Feola Liù. Dirige Dan Ettinger.
La prima rappresentazione ebbe luogo nell’ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, con Rosa Raisa, Francesco Dominici, Miguel Fleta, Maria Zamboni, Giacomo Rimini, Giuseppe Nessi e Aristide Baracchi sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!» (alla morte di Liù), ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore, e, secondo alcune testimonianze, si rivolse al pubblico con queste parole: «Qui termina la rappresentazione, perché a questo punto il Maestro è morto». Le sere seguenti l’opera fu messa in scena con il finale rivisto da Franco Alfano, ma diretta da Ettore Panizza; Toscanini non la diresse mai più.
L’incompiutezza di Turandot è oggetto di discussione tra gli studiosi. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò lungamente di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata: c’è chi sostiene che l’opera rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità o l’intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo e spinto verso questo soggetto.
Appuntamento da non perdere con l’approfondimento e la scoperta.