Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente
Il Titanic
Da oltre un secolo, il naufragio del Titanic viene ricordato non solo come uno dei più gravi disastri navali mai avvenuti, ma come la vicenda simbolo della fine di un’epoca. Una vicenda ripercorsa da Paolo Mieli e dalla professoressa Fiamma Lussana in “Passato e Presente”, in onda domenica 14 aprile alle 20.30 su Rai Storia. La nave “inaffondabile”, la più grande, la più moderna e la più sicura mai costruita, affondò al suo primo viaggio, urtando contro un iceberg e condannando a morte centinaia di persone nelle acque gelide dell’Atlantico Settentrionale. Tutto l’ottimismo e l’ingenua fiducia che gli uomini della bella époque avevano riposto nella scienza, nella tecnica e nel progresso umano sembrarono andare a picco assieme allo scafo del Titanic.
Il Titanic ricevette sei avvisi di iceberg in prossimità della rotta, il 14 aprile, ma continuò a viaggiare ad una velocità di circa 22 nodi (41 km/h), fin quando le sue vedette avvistarono l’iceberg che ne avrebbe causato l’inabissamento. Non riuscendo a virare in tempo, la nave colpì di striscio la massa di ghiaccio: l’impatto provocò l’apertura di 6 falle sul lato di tribordo, con il conseguente allagamento di 5 dei 16 compartimenti in cui era diviso lo scafo. Il piroscafo era stato progettato per rimanere a galla con un massimo di quattro compartimenti di prua allagati: l’equipaggio, presa consapevolezza dell’inevitabile destino della nave, iniziò le operazioni di evacuazione, provvedendo a caricare le scialuppe di salvataggio e ad inviare SOS, tramite telegrafo e razzi pirotecnici.
In conformità con la prassi dell’epoca, le lance di salvataggio del Titanic erano state progettate per soccorrere eventuali passeggeri di altri bastimenti in difficoltà, non per accogliere tutte le persone a bordo della nave stessa; pertanto, la maggior parte dei passeggeri non poté mettersi in salvo sulle 16 lance (alle quali si aggiungevano 4 barche pieghevoli), che al più potevano ospitare 1 178 persone.