Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente
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Khomeini e la rivoluzione iraniana

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Autunno 1978. Una pesante crisi economica travolge l’Iran. Le riforme dello Shah Reza Pahlevi, che governa il suo paese col sostegno americano, hanno fallito e gli introiti della vendita del petrolio si perdono tra i meandri di un sistema farraginoso e corrotto. In molte città scatta la protesta e, mentre i capi delle diverse forze di opposizione vengono soppressi o arrestati, dal suo lungo esilio di Najaf, in Iraq, l’ayatollah Khomeini, capo della chiesa sciita iraniana, diventa il catalizzatore della rivolta. Lo racconta il professor Riccardo Radaelli con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 2 febbraio alle 20.30 su Rai Storia in occasione dell’anniversario del rientro dall’esilio dell’ayatollah Khomeini il 1° febbraio 1979.
Quando, il primo febbraio 1979 rientra in patria dopo un anno speso in Francia, Khomeini è acclamato da tutti come il nuovo leader, colui che darà finalmente al paese un governo democratico, vicino al cuore dell’Iran sciita.

Ruhullah Musavi Khomeini nacque il 20 Jamadi al-Akhir 1320 (24 Settembre 1902), giorno dell’anniversario della nascita di Hazrat Fatima [l’amata figlia del Profeta e moglie dell’Imam Ali, n.d.t.] nel villaggio di Khomeyn, circa centosessanta chilometri a sud-ovest di Qom. La sua famiglia aveva una lunga tradizione nel campo degli studi religiosi. I suoi antenati, discendenti dell’Imam Musa al-Kazim, il settimo Imam della Ahl al-Bayt [“Gente della Casa”, la famiglia del Profeta, n.d.t.] erano emigrati alla fine del diciottesimo secolo dalla loro terra di origine, Nishapur, fino alla regione di Lucknow nell’India settentrionale.

Qui si erano stabiliti nel piccolo villaggio di Kintur ed avevano iniziato a dedicarsi all’istruzione e guida religiosa della popolazione, che nella regione era prevalentemente sciita. Il più illustre della famiglia era Hamid Husayn, autore dello Aqabat al-Anwar fi Imamat al-A’immat al-Athar, un’opera voluminosa sugli argomenti tradizionalmente oggetto di discussione tra musulmani sunniti e sciiti.

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