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Fernanda Wittgens, una donna tra i Giusti
La Wittgens si adoperò poi per mettere in salvo ebrei perseguitati e fu lei a organizzare la fuga in Svizzera del professore ebreo Paolo D’Ancona con la sua famiglia e altri ebrei, subendo l’arresto nel 1944. Per quello che ha fatto in vita, il 6 marzo 2014 le è stato dedicato un albero nel Giardino dei Giusti.
Nasce a Milano da Margherita Righini e Adolfo Wittgens, un professore di lettere al Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini nonché traduttore di origine svizzera, che di domenica porta i sette figli a visitare musei, instillando in loro l’amore per l’arte. Il padre viene a mancare nel luglio 1910.
Nell’ottobre 1925, a soli 22 anni, si laurea in Lettere presso l’Accademia scientifico-letteraria di Milano, sotto la guida di Paolo D’Ancona: la tesi in storia dell’arte medioevale e moderna, I libri d’arte dei pittori italiani dell’Ottocento, viene valutata con lode. Con D’Ancona, Irene Cattaneo e Maria Luisa Gengaro, Fernanda Wittgens scrive alcuni libri scolastici di storia dell’arte.
Dopo aver lavorato come insegnante di Storia dell’arte presso il Liceo Parini e il Regio Liceo Ginnasio Alessandro Manzoni, nel 1928 Mario Salmi, ispettore della Pinacoteca di Brera, la presenta a Ettore Modigliani, direttore della Pinacoteca e soprintendente alle Gallerie della Lombardia.
Viene assunta a Brera nel 1928 come “operaia avventizia”. Preparata, attiva e instancabile, svolge fin quasi da subito funzioni tecniche e amministrative da ispettrice, divenendo nel 1931 assistente di Modigliani e nel 1933.
Appuntamento imperdibile.