Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente
 | 

Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente

Italiane nelle due guerre

Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente

Nel parlare di guerre, la storiografia tradizionale – di fatto sempre al maschile – ha incentrato l’attenzione sulle azioni di guerra, su ciò che accade là dove ad agire sono gli uomini. I nuovi studi di genere hanno cambiato prospettiva e cominciato a rivolgere l’attenzione anche verso le zone intorno ai teatri guerra, quelle in cui si muovono i civili. A “Passato e Presente”, in onda sabato 10 agosto alle 20.30 su Rai Storia Paolo Mieli ne parla con la professoressa Silvia Salvatici. A emergere è uno sguardo nuovo che restituisce un quadro molto più complesso dei periodi bellici. Un quadro in cui protagoniste sono spesso le donne. Durante i due conflitti mondiali che hanno coinvolto l’Italia, alle donne restava il compito di resistere, facendosi carico della famiglia, sostituendo gli uomini al fronte in mansioni che fino ad allora le avevano viste completamente esclude, portando avanti il paese. La puntata propone un excursus nell’Italia delle due guerre mondiali con un approfondimento su alcuni eventi tragici, arretrati rispetto al fronte, che hanno coinvolto personaggi minori della storia – principalmente le donne – mettendone in luce la resilienza.

A partire dalla seconda metà degli anni Settanta del Novecento, ricerche dedicate alla storia delle donne si propongono di dare visibilità a un soggetto – le donne, appunto – tenuto ai margini delle indagini storiche tradizionali. Senza essere una «minoranza» in termini numerici, le donne sono state affiancate a quei gruppi subalterni, nelle società del passato (insieme con i contadini e gli operai, i criminali, i devianti ecc.), che la storiografia otto-novecentesca ha ignorato e che, invece, la storiografia recente, in convergenza con l’antropologia e poi con la storia sociale, intende recuperare alla memoria come soggetti di azione nella storia e pertanto farne oggetto di studio.

La «storia delle donne», dunque, nasce con un intento aggiuntivo e integrativo.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *