Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente
Andrè Breton e i surrealisti
Il movimento surrealista, che ha nel poeta e psichiatra Andrè Breton l’ispiratore e la guida e in Luis Aragon, Paul Eluard e Salvador Dalì alcuni dei suoi primi compagni d’avventura, nasce nei tempestosi anni del primo dopoguerra. Nel suo periodo d’oro tra il 1920 e il 1940, il Surrealismo, sospeso tra psicanalisi e marxismo, produce una vera e propria rivoluzione: non solo sul terreno dell’arte, dei suoi linguaggi e dei suoi codici, ma nella storia del pensiero nel senso più ampio. Un movimento analizzato da Paolo Mieli e dal professor Emilio Gentile a “Passato e Presente”, in onda sabato 4 novembre alle 20.30 su Rai Storia. Continuatore del discorso delle avanguardie artistiche che si affermano nel primo ‘900, e in particolare del dadaismo, il movimento surrealista lancia una sfida sul piano culturale e politico al mondo che si sta avviando, con l’affermarsi dei totalitarismi, verso il secondo conflitto mondiale.
Nel 1918, grazie ad Aragon, Breton scopre l’opera di Isidore Ducasse conosciuto con lo pseudonimo di Conte di Lautréamont e le poesie che scriverà mostrano il desiderio di rompere con la metrica classica.
Nel 1919 si mette in contatto con Tristan Tzara al quale manifesta il suo entusiasmo per il “Manifesto Dada 3”. Fonda con Aragon e Soupault la rivista “Littérature” (una rivista a cui collaboreranno tra gli altri Jean Cocteau, Jean Giraudoux, Valery Larbaud, Paul Morand, Jules Romains, Max Jacob, Tzara ecc.) ed entra in contatto con Paul Éluard. Esce, presso Au Sans Pareil, Mont de piété, sua prima raccolta poetica illustrata da disegni di André Derain, e supera l’esame che lo fa diventare medico ausiliario. Alla fine dell’anno, conosciuto Francis Picabia, ne diventa amico.
Quando nel 1920 Tristan Tzara arriva a Parigi, Breton e i suoi amici aderiscono con entusiasmo al dadaismo (dedicando tra l’altro il n. 13 della rivista “Littérature” esclusivamente a loro).