Stasera in tv appuntamento con "Ombre Elettriche"
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Stasera in tv appuntamento con “Ombre Elettriche”

Angeli, Festa, Schifano: tre pittori “visionari”

Stasera in tv appuntamento con "Ombre Elettriche"

Lo stile e l’arte degli anni ’60 visti attraverso Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano: li racconta il documentario “Ombre elettriche”, di Giuseppe Sansonna, prodotto da Rai Cultura, con la consulenza scientifica di Alessandro Masi, in onda lunedì 5 febbraio alle 19.25 su Rai 5. In primo piano, l’opera di tre pittori visionari e inquieti, legati da una forte sintonia, capaci di sconvolgere la scena dell’arte italiana di quel decennio. Il loro ritrovo abituale è il Caffè Rosati, affacciato su Piazza del Popolo. Il loro regno è la Roma antica e affascinante di piazza di Spagna, Via Margutta e Piazza del Popolo. Ma sono attirati e influenzati anche dalla modernità, che scoprono nella frenesia di Via Veneto, tra alberghi, uffici, stranieri e colletti bianchi. Sono convinti che la cultura e l’arte possano davvero cambiare il mondo. Vogliono mutare lo sguardo, sovvertire l’immaginario, incidere sul reale. Un documentario realizzato grazie ai materiali delle Teche Rai che danno voce ai tre pittori, ma anche ad altri grandi artisti di quegli anni: Andy Warhol, Marco Ferreri, Giorgio Franchetti. Interviste originali ad Achille Bonito Oliva, Laura Cherubini, Paola Pitagora, Maria Angeli, figlia di Franco e responsabile del suo archivio, Otello Angeli, Anita Festa, figlia di Tano e responsabile del suo archivio, e anche a Leonardo Crudi, giovane artista che oggi interpreta e rielabora l’immaginario di quegli anni. “Ombre elettriche” evoca anche la fotografia, quella di David Bailey, che negli anni ’60 ha catturato l’atmosfera della Swinging London.

Per Schifano la superficie pittorica non tende mai a espandersi nelle tre dimensioni, piuttosto è considerata uno “schermo” su cui si rispecchia il mondo moderno. La sua pittura va dalle immagini pubblicitarie (Esso, 1964) ai ricordi futuristi fino alla propaganda politica (Compagni, compagni, 1968).

Da considerarsi “schermi” anche i quadri di Angeli, realizzati con successive passate di colore.

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