Stasera in tv appuntamento con Maremma Benigna
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Stasera in tv appuntamento con Maremma Benigna

Vita da Cioni

Stasera in tv appuntamento con Maremma Benigna
Sarcastici, disperati, furiosi: sono gli straordinari monologhi del “primo” Roberto Benigni, che impersona il mitico sottoproletario Mario Cioni in “Vita da Cioni” che Rai Cultura propone sabato 28 febbraio alle 21.15 su Rai per il ciclo teatrale “Maremma Benigna”. “Vita da Cioni” – con la regia di Giuseppe Bertolucci e la partecipazione di Carlo Monni e Chiara Molretti – approdò sulla Seconda Rete della Rai nel 1978 dopo essere rimasto bloccato per due anni dalla censura per via delle tante irriverenze su temi quali il sesso e la politica.

Esordendo come popolare monologhista teatrale, dalla comicità ironica e dissacrante, nel tempo è diventato personaggio pubblico tra i più conosciuti e apprezzati in Italia e nel mondo. Le sue interpretazioni cinematografiche e le sue apparizioni televisive mettono in scena un carattere gioioso e irruente, facendo leva, in queste ultime, sulla sovversione del clima dei programmi di cui è ospite. Fra i numerosi riconoscimenti vale ricordare l’Oscar al miglior attore, conseguito nel 1999 per l’interpretazione nel film (da lui stesso diretto) La vita è bella, pellicola che ha ricevuto anche l’Oscar al miglior film straniero. È stato l’unico interprete maschile italiano a ricevere il Premio Oscar al miglior attore recitando nel ruolo principale in un film in lingua straniera (preceduto da Anna Magnani nel 1956 e da Sophia Loren nel 1962). Nel 2021 ha ricevuto alla Mostra del cinema di Venezia Il Leone d’oro alla carriera.

Benigni si è impegnato come lettore, interprete a memoria e commentatore della Divina Commedia di Dante Alighieri. Nelle vesti di divulgatore ha, inoltre, recitato il Canto degli Italiani, i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana e i dieci comandamenti biblici ricevendo consensi di pubblico e critica. Dopo avere cominciato come cantante e musicista, non ancora ventenne debutta sul palcoscenico al Metastasio di Prato, con  Il re nudo di Evgenij L’vovič Švarc

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