Stasera in tv appuntamento con Lungo il fiume e sull'acqua
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Stasera in tv appuntamento con Lungo il fiume e sull’acqua

L’Arno

Stasera in tv appuntamento con Lungo il fiume e sull'acqua
Impetuosa e fumantina, la gente che abita lungo l’Arno, a forza di viverne il corso, ha finito per somigliare al fiume che gli scorre davanti da secoli. Cantato anche da Dante, nel canto XIV del Purgatorio, l’Arno nasce dal Monte Falterona, nel cuore dell’Appennino Tosco Romagnolo. Un fiume raccontato dalla serie “Lungo il fiume e sull’acqua”, in onda mercoledì 5 febbraio alle 20.20 su Rai 5. La serie propone un viaggio tra le sponde dei fiumi navigabili e dei laghi, alla ricerca di un paesaggio inconsueto popolato da chi ha imparato a convivere con l’acqua e che dall’acqua ha saputo trarre ispirazione per la propria vita.

A dispetto della notevole estensione del suo bacino idrografico (il quinto d’Italia dopo Po, Tevere, Adige e Tanaro), l’Arno ha un regime relativamente torrentizio, a causa della natura dei terreni circostanti (marne e argille impermeabili a esclusione di una modesta porzione del suo affluente Elsa) e dall’indiscriminato prelievo delle sue acque per uso agricolo e industriale (fino agli anni ’40 del XX secolo era navigabile fino a Signa); da ciò si spiegano le magre quasi totali lungo tutto il corso: a Firenze per esempio a fronte di una portata media annua copiosa di circa 60 m³/s, d’estate il fiume è sceso in una straordinaria e lontanissima annata (1954) a 1 m³/s (per evidenti limiti tecnologici e di comprensione del corso d’acqua le misurazioni erano molto meno accurate e verosimili rispetto a oggi dato la facilità e la naturalezza del fiume nello scorrere anche al di sotto della parte visibile delle pescaie e anche del suolo nelle zone di riporto a valle delle stesse come per esempio alla pescaia delle Cascine), a Pisa, dove l’Arno ha ricevuto tutti i suoi affluenti e quasi raddoppiato la sua portata media, negli anni ’30 del XX secolo una volta giunse a 2 m³/s.

Appuntamento assolutamente imperdibile.

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