Stasera in tv appuntamento con “L’occhio di vetro”
Un passato inatteso
Ferruccio, un ragazzo di quindici anni figlio di un eroe della Prima Guerra Mondiale, si ritrova a combattere tra le fila degli ultimi difensori della Repubblica di Salò. Ne scrive giorno per giorno, in un diario in cui racconta anche i destini delle due sorelle maggiori, Liliana e Maria Grazia, sposate rispettivamente a un fascista e a un partigiano comunista. Il ragazzo è un vecchio zio del regista Duccio Chiarini che – guidato da quel diario – inizia una ricerca nel passato della sua famiglia. Nasce così “L’occhio di vetro” che Rai Cultura propone venerdì 5 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, introdotto e contestualizzato dal professor Francesco Perfetti.
“Non ricordo il giorno in cui, bambino, venni a sapere che i miei nonni materni erano stati fascisti – dice il regista -, ma ricordo perfettamente il giorno in cui, ormai adolescente, mi resi conto di quello che ciò significava. Quel giorno la parola fascismo uscì dai libri di scuola e si frappose come nebbia tra me e le persone più amate, rendendo improvvisamente torbido tutto ciò che per anni era stato cristallino”.
Chiarini, dopo la laurea in legge si trasferisce in Inghilterra, dove si diploma alla London Film School con il cortometraggio Fine stagione scritto assieme ad Hanif Kureishi, con Paola Pitagora, Emanuele Giorgi, Barbara Pasqua ed Evita Ciri, trasmesso anche da Rai 1. Crea poi la società di produzione La Règle du Jeu, insieme al regista e produttore iraniano Babak Jalali.
Dopo aver realizzato numerosi cortometraggi, esordisce nel lungometraggio col documentario Hit the Road, nonna (2011), che riceve una menzione speciale ai Nastri d’argento 2012 e vince il Premio del pubblico al 52º Festival dei popoli.
Nel 2014 realizza il suo primo lungometraggio di finzione, Short Skin – I dolori del giovane Edo, sviluppato all’interno di Biennale College Cinema, che vince il Ciak d’oro come miglior opera prima.