Stasera in tv appuntamento con "Leonora addio"
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Stasera in tv appuntamento con “Leonora addio”

L’ultimo film di Paolo Taviani

Stasera in tv appuntamento con "Leonora addio"

Prima visione su Rai Movie con l’ultimo film di casa Taviani: mercoledì 4 settembre, alle 21.10, va in onda “Leonora addio” con Fabrizio Ferracane, Martina Catalfamo, Nathalie Rapti Gomez, Roberto Herlitzka, Claudio Bigagli.
Il film è diviso in due parti. Nel 1936, alla morte di Pirandello, il regime fascista rifiuta di trasferire le sue ceneri ad Agrigento, come lo scrittore avrebbe voluto. Nel 1947 si decide per la traslazione, e un funzionario agrigentino, su mandato di De Gasperi, s’incarica di scortare le ceneri da Roma alla Sicilia. Non mancheranno le difficoltà. La seconda parte del film è l’adattamento della novella “Il chiodo”, tra le ultime scritte dal grande autore del nostro Novecento. Unico film diretto da Paolo Taviani senza il fratello Vittorio, che era morto nel 2018: il mondo di Pirandello è argomento caro a entrambi i fratelli Taviani che già lo avevano raccontato in “Kaos” (1984) e in “Tu ridi” (1998). Più che un testamento, “Leonora addio” è il degno finale per un importante pezzo di storia del cinema, italiano e mondiale. La produzione e distribuzione della loro pellicola fu penalizzata dall’epidemia di Covid ma resta una prima visione da non perdere anche perchè ospita una delle ultime apparizioni di Roberto Herlitzka.
I fratelli Paolo e Vittorio Taviani, Appassionati di cinema fin da giovani, furono tra gli animatori del Cine Club di Pisa. Hanno un fratello minore di nome Franco Brogi Taviani. Trasferitisi a Roma verso la metà degli anni cinquanta, iniziarono a lavorare nel cinema e diressero alcuni documentari tra cui San Miniato luglio ’44, con il contributo alla sceneggiatura di Cesare Zavattini. Nel 1960 diressero insieme a Joris Ivens il documentario L’Italia non è un paese povero, mentre con Valentino Orsini firmarono i film Un uomo da bruciare (1962) e I fuorilegge del matrimonio (1963). Il loro primo film autonomo fu I sovversivi (1967).

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