Stasera in tv appuntamento con le nuove “Storie della Tv”
I primi 50 anni e la “preistoria” della tv italiana
I primi cinque decenni della Televisione della Rai, nel ruolo di servizio pubblico attraverso i programmi, i personaggi, i dati e le date che hanno segnato la vita della Tv italiana e dell’Italia: dal lancio e dall’affermazione come medium nazionale, sotto il segno delle linee impartite dalla Bbc, “informare-intrattenere-educare”, alla riforma Rai nel ’75, che porta al pluralismo, al colore, e alla Terza Rete regionale. Un racconto affidato alla nuova stagione di “Storie della Tv”, la serie di Rai Cultura con la collaborazione di Aldo Grasso, in onda da venerdì 1° dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Ogni puntata affronta dieci anni di storia della TV, da un compleanno all’altro: si parte da domenica 3 gennaio 1954, il fatidico giorno dell’inizio ufficiale della TV italiana, e si arriva al decennale del 1964, poi al ventennale del 1974, al trentennale del 1984, al quarantennale del 1994 per finire al 3 gennaio 2004, giorno del cinquantenario della TV, festeggiato in pompa magna. La sesta e ultima puntata, in onda il 1° gennaio 2024 alle 22.10 su Rai Storia, è una macchina del tempo che riparte dagli anni 30, quando nell’Eiar fascista si inizia a sperimentare la “Radiovisione”: è l’inizio di una lunga fase di sperimentazione, interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale, che si concluderà con il fatidico 3 gennaio ’54.
Nella prima puntata – di llaria Dassi – si comincia con il periodo tra il 1954 e il 1963, quando la televisione italiana diventa il medium nazionale in un Paese in pieno sviluppo economico e sociale con sacche di arretratezza, nel segno del Servizio Pubblico, secondo i dettami della Bbc inglese. Testimoni della puntata sono Vito Molinari, uno dei registi del primo nucleo di lavoro della Televisione; Fabiano Fabiani, giornalista entrato nel Telegiornale nel 1955; Gabriella Farinon, annunciatrice dal 1961 al ’68, entrata con l’apertura del Secondo Canale Tv.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.