Stasera in tv appuntamento con La Venaria Reale
Quattro secoli di storia
Un luogo che incarna un’epoca storica lontana, quella della monarchia assoluta. Un edificio che oggi sembra identico a com’era allora come se il tempo non fosse mai trascorso, ma che in realtà ha conosciuto una lunga fase di abbandono e ha rischiato addirittura di scomparire: la reggia della Venaria Reale, a due passi da Torino. La racconta il professor Alessandro Barbero nello speciale “La Venaria Reale”, in onda giovedì 21 marzo alle 22.10 su Rai Storia. Il documentario è un viaggio attraverso quattro secoli, tra sovrani e cortigiani, letterati di corte intenti a scrivere il dipanar si delle stanze e degli affreschi come capitoli da sfogliare; architetti che diventano registi di un grande spettacolo. Oggi la reggia, un pezzo del passato sbarcato quasi per magia nel XXI secolo e visitato da migliaia di persone, rappresenta quel che c’ è di meglio nella nostra epoca: il rispetto per il lascito del passato, l’attenzione alla bellezza che ci è stata lasciata in eredità, la consapevolezza che è nostro dovere conservarla e tramandarla. La reggia, infatti, non è solo passato, ma anche presente e futuro, grazie alle opere di diversi artisti contemporanei ospitate presso la Venaria. Per creare un ponte tra ciò che è stata la reggia durante i secoli in cui la corte sabauda la popolava e oggi, come spazio riaperto al pubblico.
La reggia di Venaria fu progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele IIche intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera torinese. Successivamente ingrandita con innumerevoli corpi edilizi ed edifici dove lavorò anche il più importante architetto di casa savoia Filippo Juvara.
Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dal termine reggia venatoria.
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