Stasera in tv appuntamento con La strage di Boves
19 settembre 1943
Le SS, comandate dall’Oberführer Theodor Wisch e dal Sturmbannführer Joachim Peiper, occuparono Boves, e convocarono immediatamente il parroco, Don Giuseppe Bernardi, e il commissario della prefettura. Non trovando traccia di quest’ultimo, il suo posto viene preso dal bovesano Antonio Vassallo. Ai due viene intimato di organizzare un’ambasceria presso i partigiani, chiedendo la restituzione degli ostaggi, pena la rappresaglia su Boves.
Il parroco chiede al comandante tedesco di scrivere su un pezzo di carta che avrebbe risparmiato il paese se l’ambasceria fosse andata a buon fine. Ma il comandante risponde che non ce n’era bisogno e che la parola di un tedesco valeva più di cento firme di italiani. Con un’auto e una bandiera bianca don Bernardi e Vassallo risalgono la valle alla cui guida vi è Dalmasso superando vari posti di blocco tedeschi, fino a raggiungere il luogo base dei partigiani. Dopo una lunga trattativa, pur col dubbio di cedere l’unica garanzia contro la rappresaglia tedesca, i partigiani riconsegnano gli ostaggi.