Stasera in tv appuntamento con la "Madama Butterfly"
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Stasera in tv appuntamento con la “Madama Butterfly”

il Festival di Bregenz

Stasera in tv appuntamento con la "Madama Butterfly"

Dal Festival di Bregenz 2023 “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, con l’Orchestra Sinfonica di Vienna diretta da Enrique Mazzola e la regia di Andreas Homoki. Un appuntamento che Rai Cultura propone venerdì 24 maggio alle 21.15 su Rai 5. Nel cast, Barno Ismatullaeva nel ruolo di Cio-Cio-San, Annalisa Stroppa è Suzuki, Edgaras Montvidas è B. F. Pinkerton, Brian Mulligan nel ruolo di Sharpless.

Puccini scelse il soggetto della sua sesta opera dopo aver assistito al Duke of York Theatre di Londra, nel giugno 1900, alla tragedia in un atto Madame Butterfly di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long dal titolo Madame Butterfly, apparso nel 1898.

Iniziata nel 1901, la composizione procedette con numerose interruzioni: l’orchestrazione venne avviata nel novembre del 1902 e portata a termine nel settembre dell’anno seguente e soltanto il 27 Dicembre 1903 l’opera poté dirsi completa in ogni sua parte.

Per la realizzazione del dramma, Puccini si documentò senza sosta e minuziosamente sui vari elementi orientali che aveva ritenuto necessario inserirvi. Lo aiutarono particolarmente una nota attrice giapponese, Sada Yacco, e la moglie dell’ambasciatore nipponico con la quale parlò in Italia facendosi descrivere usi e costumi del popolo orientale. Da ricordare che pure Gaetano Pini-Corsi ricoprì un ruolo fondamentale in quanto diede vita a personaggi importanti per l’opera quali Goro.I costumi al debutto alla Scala di Milano furono disegnati da Giuseppe Palanti.

La sera del 17 febbraio 1904, nonostante l’attesa e la grande fiducia dei suoi artefici in Rosina Storchio, all’apice della sua carriera, Giovanni Zenatello e Giuseppe De Luca oltre che nella direzione di Cleofonte Campanini, grande talento che aveva preparato l’opera con cura Madama Butterfly cadde clamorosamente al Teatro alla Scala.

L’edizione milanese dell’opera fu sostanzialmente la stessa che poco dopo trionfò a Brescia, gli studiosi hanno incontrato difficoltà nel giustificare il fiasco alla Scala.

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