La trilogia finale della serie Bbc “
La fine del nazismo”, introdotta per Rai Cultura da Emilio Gentile, svela la conclusione della parabola del nazionalsocialismo. La terza puntata, dal titolo “Resa dei conti” – in onda martedì 22 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia – racconta la fine di Klaus Barbie, detto ‘il boia di Lione’, che fu prima ingaggiato dal controspionaggio americano e poi fatto fuggire in SudAmerica, fino all’arresto e alla morte per malattia avvenuta nel carcere di Lione nel 1991. Ma si scopriranno anche le sorte di Josef Mengele, l’uomo dell’eugenetica nazista, detto ‘l’angelo della morte’, e di Albert Speer, l’architetto del Reich.
Tra le varie mete scelte dai carnefici di Hitler in fuga dall’Europa alla fine della Seconda guerra mondiale ci fu anche l’Australia. Nell’isola-continente emigrarono a partire dal 1945 anche numerosi ebrei, tra cui diversi sopravvissuti all’Olocausto. Inevitabile l’incontro-scontro tra le loro vicende. È il tema del romanzo di Eric Salerno, intitolato “Intrigo” (Il Saggiatore, pp. 275).
A Melbourne vive Felix, orologiaio ebreo, simbolo dell’inconciliabilità dei due mondi dopo la Shoah. La moglie, Sara, sopravvissuta al lager, combatte ogni giorno con gli incubi del passato, al pari di altri ebrei reduci di Auschwitz o di altri campi, sospesi tra desiderio di vendetta e bisogno di oblio, arrivati in Australia per sfuggire a un passato doloroso e ricostruire un’identità frantumata dalle persecuzioni naziste.
Nella stessa città, però, vivono e lavorano sotto falso nome anche diversi ex nazisti, scampati alla giustizia, con discendenze ridisegnate furbescamente. Carnefici e vittime camminano senza saperlo per le stesse strade, mangiano seduti negli stessi ristoranti, frequentano gli stessi cinema e gli stessi locali.
Ma Felix, quando scopre il mistero, non ci sta e insieme a una cerchia di amici dà la caccia ai nazisti. Imitando per certi versi la pattuglia di “Bastardi senza gloria”.