Stasera in tv appuntamento con “La fanciulla del West”
Omaggio a Robert Carsen
«Mi son messo in cammino
attratto sol dal fascino dell’oro…
È questo il solo che non m’ha ingannato.
Or per un bacio tuo getto un tesoro!»
La prima rappresentazione avvenne con successo al Teatro Metropolitan di New York il 10 dicembre 1910, diretta da Arturo Toscanini, con Emmy Destinn, Enrico Caruso, Pasquale Amato, Angelo Badà e Antonio Pini-Corsi. Fino al 2011, l’opera ha avuto 104 recite.
Ai primi del 1907, durante un soggiorno nella metropoli statunitense, a Puccini accadde di assistere a un dramma di David Belasco, dal titolo The girl of the golden West, rimanendone oltremodo colpito. Ottenuto dall’autore il necessario consenso, incaricò il poeta Carlo Zangarini, a cui subentrò in un secondo tempo lo scrittore toscano Guelfo Civinini, di stendere il libretto.
Nell’estate del 1908 Puccini si accinse alla composizione, che, dopo un intervallo piuttosto lungo per motivi familiari, fu ultimata nel luglio del 1910. Tra i migliori interpreti della romanza Ch’ella mi creda si possono citare Corelli e Del Monaco.
Nel primo atto, il canto del menestrello del campo Wallace è accompagnato da due arpe, una in orchestra, l’altra interna che deve avere “della carta inframezzata alle corde imitando il banjo”. Nel finale dello stesso atto è richiesto l’intervento di una fonica, strumento creato appositamente con una serie di lamine metalliche vibranti collocate in una cassetta armonica che, opportunamente percosse, emanano uno speciale vibrato.