Scritto e diretto dallo svedese di origini egiziane Tarik Saleh, il thriller politico “
La cospirazione del Cairo” è proposto in prima visione sabato 25 maggio alle 21.20 su Rai 4, per il ciclo di film “World on Fire”. Il Grande Imam muore durante il discorso di benvenuto di fronte a un gruppo di studenti della rinomata università del Cairo Al- Azhar, nota come il centro del potere dell’Islam sunnita. La scomparsa dell’Imam dà inizio a una lotta senza esclusione di colpi per influenzare coloro che dovranno prendere il suo posto. Lo sa bene Adam, un ragazzo di provincia da poco arrivato in città, che si ritroverà invischiato in questi giochi di potere dopo che un suo compagno di studi viene rinvenuto morto nel cortile dell’università. Presentato in concorso al 75º Festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura, “La cospirazione del Cairo” non è stato girato in Egitto perché il regista è stato bandito dopo la realizzazione del suo precedente film, il noir “Omicidio al Cairo”, quindi i set egiziani sono stati ricostruiti in Turchia. Il film è stato scelto per rappresentare la Svezia come miglior film straniero agli Oscar 2023 ed è stato uno dei film con i maggiori incassi dell’anno in Francia, risultando il film straniero non in lingua inglese di maggior successo degli ultimi tempi.
Nato da padre egiziano e madre svedese, Saleh ha iniziato la sua carriera come graffitista, realizzando assieme a “Circle” nel 1989, all’età di 17 anni, il graffito Fascinate, uno dei primi esempi del genere in Svezia, all’epoca il graffito più grande di tutta l’Europa settentrionale e uno dei più longevi esistenti; all’inizio degli anni novanta, ha vissuto nel Paese d’origine del padre, l’Egitto, studiando in un istituto d’arte. Ha cominciato poi a lavorare per la Sveriges Television.