Stasera in tv appuntamento con Inferno nei mari
“Guerriglia sotto i mari”
Gennaio 1945. Dotato di lanciarazzi, il sommergibile Uss Barb semina il terrore lungo la costa giapponese, fino a quando il comandante Eugene Fluckey non individua una linea ferroviaria su cui si muovono i rifornimenti nemici a Karafuto. Lo racconta “Guerriglia sotto i mari”, in onda mercoledì 22 novembre alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Inferno nei mari” che racconta gli eventi più emozionanti della guerra sottomarina della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda. L’audace comandante pianifica un raid per far saltare in aria il treno: il primo attacco di terra alleato in Giappone. Ma proprio mentre la sua squadra di sabotatori posa gli esplosivi, un treno arriva a gran velocità verso di loro.
Negli anni venti e trenta il Giappone visse una progressiva militarizzazione e sviluppò un’ideologia imperialista panasiatica, sfociate nella creazione del Manciukuò (1931) e nel brutale assalto alla Cina (1937): queste azioni provocarono forti tensioni con le potenze europee che detenevano possedimenti in Asia e anche con gli Stati Uniti, preoccupati per l’integrità della Cina. La crisi diplomatica tra occidentali e Giappone si acuì a seguito dei successi politico-militari della Germania nazista tra 1939 e 1940, che convinsero Tokyo a stringere con i tedeschi e l’Italia un patto tripartito e ad assorbire lentamente l’Indocina francese. Colpito da un embargo petrolifero nell’estate 1941, l’Impero giapponese perfezionò i piani di conquista integrale dell’Asia orientale per avere accesso alle risorse utili alla propria macchina militare e all’obiettivo ultimo di vincere la guerra in Cina. L’attacco di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941 segnò l’inizio della espansione nipponica nel Pacifico e nelle isole del Sud-est asiatico, con l’appoggio della Thailandia e di movimenti nazionalisti, culminata nella nascita di una “Sfera di co-prosperità della Grande Asia orientale”. Il Giappone subì sconfitte nel Mar dei Coralli (maggio 1942), a Midway (giugno) e nella campagna di Guadalcanal (agosto 1942 – febbraio 1943).