Stasera in tv appuntamento con “Il sol dell’avvenire”
L’ultimo film di Nanni Moretti
La trama si svolge a Roma, dove Giovanni è un regista, non immune a nevrosi e fissazioni, il quale si prepara a girare un nuovo film: la storia di un funzionario del Partito Comunista Italiano nell’immediatezza della rivolta d’Ungheria del 1956, quando a Budapest ci fu un consistente moto di piazza per sganciare il Paese dal blocco sovietico. La tormentata lavorazione s’intreccia alle vicende private di Giovanni, in crisi con la moglie. Moretti torna al racconto di sé, nucleo della sua poetica, con un film abbondante e molto apprezzabile per tutti quelli che sono rimasti affezionati a “Ecce Bombo”, “Sogni d’oro” e gli altri lavori in cui l’autore ci metteva anima e volto. Nastro d’argento per l’interpretazione a Barbora Bobulova.
I critici cinematografici hanno individuano molti tratti del cinema di Federico Fellini: mostrata la sequenza finale de La dolce vita, è citato 8 e 1/2, si utilizza il circo come scenario del suo racconto. Altre citazioni riguardano La Caccia di Arthur Penn, Ophüls e l’inizio di Lola di Jacques Demy, viene citato Un uomo a nudo di Frank Perry, The Blues Brothers di John Landis e ancora Kieslowski Breve film sull’uccidere, John Cassavetes e l’improvvisazione, San Michele aveva un gallo dei fratelli Taviani.
Il film presenta citazioni alla filmografia di Moretti, come ad esempio la coperta di Sogni d’oro, la sua ossessione per le scarpe (Bianca), la sua passione per il nuoto (Palombella rossa), il riferimento a Piazza Mazzini dove girava i suoi primi film (Io sono un autarchico e Ecce bombo).
Appuntamento imperdibile.