Stasera in tv appuntamento con Il portafoglio di Giuseppe
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Stasera in tv appuntamento con Il portafoglio di Giuseppe

«29 giugno 1944. La strage di Civitella»

Stasera in tv appuntamento con Il portafoglio di Giuseppe

«L’avete visto il mio babbo?». Tra la folla che scappa e le case in fiamme, la quattordicenne Ida Balò cerca il padre Giuseppe. Invano. Di lui rimane ancora oggi il portafoglio, impregnato di sangue e bucato dagli spari: «Lo tengo come la cosa più cara che ho». Civitella in Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio, 80 anni fa: oltre 200 vittime, donne, uomini, bambini. Il più piccolo aveva un anno. La strage, tra le più drammatiche di quel 1944, è ripercorsa da Emanuela Lucchetti in «29 giugno 1944. La strage di Civitella», venerdì 28 giugno alle 23.20 su Rai Storia.

Ida Balò, 94 anni, è una delle ultime testimoni dirette dell’eccidio. Lei si ricorda di quella domenica, alla messa per i Santi Pietro e Paolo. I nazisti della divisione Hermann Göring fanno irruzione in chiesa e urlano in tedesco: «Uscite, uscite». L’arciprete Don Alcide Lazzari si sacrifica: «È il mio popolo». Non basterà a salvarli. Don Lazzari sarà fucilato insieme agli altri uomini.

Vittoria Lammioni ha 5 anni ed è a casa quando una bomba incendiaria uccide mamma e sorelline. Lei e il padre Luigi scappano dal tetto. Per strada lui implora un ufficiale tedesco: «Abbiate pietà di questa bambina». Si salvano. Tra le testimonianze raccolte nelle inchieste inglesi e conservate nella sala della memoria di Civitella c’è anche quella di Luigi: solo il primo luglio recupererà i corpi di sua moglie e di una figlia, dell’altra non rimane traccia.

Una memoria divisa per 70 anni, quella di sopravvissuti e partigiani – ritenuti corresponsabili della rappresaglia nazista per aver ucciso tre tedeschi al locale del dopolavoro di Civitella –, riconciliata simbolicamente nell’abbraccio tra Ida Balò e il comandante partigiano Edoardo Succhielli «Renzino» nel 2013. Per anni lui porta il peso della responsabilità dell’eccidio.

Un appuntamento atteso, assolutamente da non perdere con la memoria e la Grande Storia.

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