Stasera in tv appuntamento con "Il mio nome è Battaglia"
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Stasera in tv appuntamento con “Il mio nome è Battaglia”

Il documentario di Cécile Allegra, dedicato alla grande fotografa palermitana

Stasera in tv appuntamento con "Il mio nome è Battaglia"
Letizia Battaglia ha fatto della sua vita una conquista e della sua arte un impegno permanente: ha documentato i crimini della mafia, denunciato la corruzione, reso visibili gli emarginati, colto la tenerezza dei bambini e la resilienza del corpo delle donne.
Il documentario “Il mio nome è Battaglia”, scritto e diretto da Cécile Allegra, in onda lunedì 6 gennaio alle 23.10 su Rai 3, ripercorre la vita di Letizia Battaglia, cercando di ritrovare nei suoi scatti il mondo e l’umanità svelati dal suo sguardo. Sposata a sedici anni, la Battaglia si è trovata prestissimo rinchiusa nel suo ruolo di donna e madre nella Sicilia patriarcale degli anni ‘60. Dopo una grave depressione, scopre la psicoanalisi, divorzia e parte per Milano dove fotografa la rivolta dei movimenti studenteschi e la vita quotidiana degli emarginati. Nel 1974, viene richiamata in Sicilia dal giornale “L’Ora”: quel periodo, nel clan dei Corleonesi, Toto Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella si combattono per la conquista del potere, e Palermo vive anni di sangue.
Letizia vive “in apnea”, macchina fotografica al collo, telefono collegato 24 ore su 24, sempre pronta a saltare sul suo scooter per coprire i crimini mafiosi. Donna in un ambiente di uomini, diventa una delle poche a passare i cordoni di sicurezza. Fotografa i morti, ma documenta anche i danni collaterali: la quotidianità della malavita, le donne in lutto, i bambini con un destino fragile, tutto un popolo divorato dalla povertà. Rende visibile l’invisibile, dà un volto alle vittime, ma anche ai criminali, e a coloro che li combattono.
Negli anni ’80, poi, segue il lavoro del pool antimafia dei giudici Falcone e Borsellino, documenta gli arresti e i processi dei mafiosi, misura il prezzo da pagare. Mentre i “giustizieri” antimafia vengono assassinati uno dopo l’altro, lei  stessa riceve minacce.

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