Stasera in tv appuntamento con "Il Cavallo e la Torre"
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Stasera in tv appuntamento con “Il Cavallo e la Torre”

Marco Damilano intervista Oscar Camps della ONG “Open Arms”

Stasera in tv appuntamento con "Il Cavallo e la Torre"

Domani, venerdì 5 aprile, a “Il cavallo e la torre”, in onda alle ore 20.40 su Rai 3, Marco Damilano avrà ospite Oscar Camps, fondatore della Ong Open Arms.

Nato a Barcellona, ​​Camps era il proprietario di una società di bagnini con sede a Badalona, ​​Pro-Activa Serveis Aquatics, che si dedicava ai servizi marittimi, in particolare alla sicurezza idrica e al bagnino. Nel contesto della crisi migratoria europea, durante la guerra civile siriana, quando migliaia di persone perdevano la vita cercando di raggiungere l’Europa, i campi hanno deciso di trasferirsi a Lesbo, un’isola greca vicino alla Turchia, per valutare la situazione sul campo. L’evento chiave che lo ha spinto a trasferirsi è stata la pubblicazione delle immagini del corpo di Alan Kurdi, un bambino di tre anni morto mentre cercava di attraversare il confine con la sua famiglia. Lui e alcuni colleghi hanno deciso di applicare la loro esperienza in campo salvavita per aiutare a salvare i rifugiati che cercavano di raggiungere l’Unione europea attraverso il Mar Egeo.

Nel settembre 2015 un gruppo di volontari ha deciso di fondare la ONG Proactiva Open Arms, finanziata con 15.000 euro,[5] e si è recato sull’isola per svolgere attività di salvataggio. All’inizio l’unico materiale che avevano erano varie mute, pinne e tubi di respirazione. L’attività principale del gruppo era quella di guidare e aiutare a raggiungere le spiagge i rifugiati, principalmente siriani, che arrivavano dalla Turchia su imbarcazioni molto precarie. Nel corso del tempo, tuttavia, le attrezzature disponibili sono migliorate, soprattutto grazie alle donazioni di privati.

I media spagnoli ed europei hanno fatto eco all’attività di Camps e della ONG a Lesbo, soprattutto per la loro visibilità nelle foto caricate su Internet. Ad esempio la trasmissione TV3 del noto documentario To Kyma in cui l’attività del gruppo veniva monitorata.

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