Stasera in tv appuntamento con Iconologie quotidiane
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Caravaggio: “La morte della Vergine”

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“La morte della Vergine” è l’ultima pala d’altare che Caravaggio esegue a Roma, tra il 1605 e il 1606, ed è anche la più grande tra le opere fino ad allora realizzate dall’artista. Opera al centro del nuovo episodio di “Iconologie quotidiane”, con Rodolfo Papa, in onda venerdì 14 giugno alle 20.00 in prima visione su Rai Storia. Gli viene commissionata nel 1601 da un ricco avvocato, Laerzio Cherubini, per l’altare della sua cappella in Santa Maria della Scala in Trastevere. Secondo Baglione, però la tela è ritenuta oltraggiosa “perché havea fatto con troppo poco decoro la Madonna gonfia e con gambe scoperte” e per questo motivo “fu levata via”. Dopo essere passato tra varie mani, il dipinto viene acquistato da luigi XIV di Francia e oggi arricchisce la collezione del museo Louvre di Parigi.

Formatosi a Milano e attivo per gran parte della sua vita artistica a Roma. Durante gli ultimi quattro anni della sua vita si trasferì tra Napoli, Malta e in Sicilia. Caravaggio acquisì grande fama internazionale in vita e subito dopo la morte, costituendo la corrente del caravaggismo ed esercitando una forte influenza sulla pittura barocca del XVII secolo, ma venne poi dimenticato fino alla riscoperta critica nel XX secolo, ed è oggi considerato uno dei più celebri rappresentanti dell’arte occidentale di tutti i tempi, fondatore della corrente naturalistica moderna, in contrapposizione al Manierismo e al Classicismo, così come precursore della sensibilità barocca. I suoi dipinti dimostrano un’eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva, anche tramite la fedeltà al modello dal vivo e l’uso scenografico della luce, caratteristiche che furono considerate al tempo rivoluzionarie, in totale contrapposizione alla prassi accademica raffaellesca. La componente del suo stile consiste nel realizzare la prospettiva e la tridimensionalità attraverso l’uso drammatico e teatrale della tecnica del chiaroscuro.

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