Stasera in tv appuntamento con Greci di Calabria
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Stasera in tv appuntamento con Greci di Calabria

Storie dall’Aspromonte

Stasera in tv appuntamento con Greci di Calabria

A partire dall’VIII secolo a.C., i Greci si espansero verso il sud Italia e colonizzarono gran parte dei territori: nacque così la Magna Grecia, che si estende dalla Sicilia alla Puglia, fino alla Campania, passando anche per la Basilicata e la Calabria. E proprio la Calabria greca è la protagonista del documentario di Vincenzo Saccone “Greci di Calabria”, in onda domenica 28 luglio alle 22.10 su Rai 5: una terra ospitale e spirituale, isolata, selvaggia, rurale. Greca nel paesaggio, nel cibo, nelle tradizioni religiose, nell’artigianato e soprattutto nell’idioma: tra l’Aspromonte e lo Jonio molti parlano infatti ancora la lingua di Omero, il greco antico. Questo lembo della Calabria, noto anche come Bovesìa e così vicino allo Stretto, è greco non solo nella toponomastica, ma soprattutto nel sentimento diffuso della “filoxenìa”, l’amore per il forestiero, mentre l’imponenza delle montagne, così come le valli con i loro “paesi fantasma”, creano un ecosistema unico, capace di tenere in perfetta armonia uomo e natura, cultura e spiritualità.
Una delle caratteristiche geologiche dell’Aspromonte sono le fiumare, luoghi primordiali, duri e affascinanti allo stesso tempo, e in quest’area, proprio ai bordi della fiumara Amendolea, saltano all’occhio le ampie distese di bergamotto, un frutto dall’identità sconosciuta. Qui si registra il 95% della produzione totale di bergamotto, un agrume che, sostengono gli scienziati, infonderebbe un senso di ‘positività’ in chi lo mangia.
In tutta l’area, il luogo dove maggiormente si sono conservate le tradizioni grecaniche, non solo in ambito linguistico, ma anche musicale, gastronomico e religioso è Gallicianò. È chiamato anche l’Acropoli della Magna Grecia, per il fatto che è considerato il paese più rappresentativo dell’antica colonia greca in Calabria. Borgo di appena 50 abitanti, ha una storia unica e particolare. Qui, nei pressi dei ruderi della Chiesa bizantina della Madonna della Grecia, è stata ricostruita l’omonima chiesetta.
Appuntamento assolutamente imperdibile.

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