Stasera in tv appuntamento con Grandi della Tv
Raffaella Carrà
Raffaella Maria Roberta Pelloni, fusione tra il pittore rinascimentale Raffaello Sanzio e l’artista metafisico Carlo Carrà, nasce a Bologna nel 1943 – pochi giorni prima che venisse bombardata – in una famiglia tutta al femminile: la madre Iris è la prima donna separata della città e la nonna Andreina, con la passione per il violino, possiede una gelateria.
È il 1970, va in onda la trasmissione “Io, Agata e tu”: “Buttami due telecamere addosso” dice la Carrà al regista, scatenando una deflagrazione mai vista in televisione. Ci arriva dopo una serie di insuccessi, dopo aver stregato Frank Sinatra, seguendolo persino a Hollywood, da cui se ne andrà dopo aver sperimentato la solitudine. L’epifania vera e propria si manifesta sempre nel 1970, in un tranquillo sabato sera, mentre la Rai trasmette “Canzonissima”: schiena inarcata, ombelico scoperto, caschetto biondo che si agita in una scossa. Il dionisiaco rimpiazza le apollinee linee delle gemelle Kessler ipnotizzando tutti, uomini, donne e bambini. Rassicura, ma suggerisce l’emancipazione, mettendo in scena il fantasma del desiderio. In una climax dirompente, dal “Tuca tuca” del ’71 a “Rumore” nel ’74, scandalizza e allude alle rivendicazioni portate in piazza dalle donne. A fianco di Mina nello show “Milleluci”, sempre nel ’74, occupa lo spazio riservato agli uomini, facendo fantasticare la stampa su una loro rivalità, mentre le due se la ridono giocando a burraco.
L’energia di Raffa si propaga come una scossa tellurica prima in Spagna, dove compare in tv per la prima volta nel marzo ’75 – quando Franco è ancora vivo – poi in tutta Europa, sino all’America latina.