Il lavoro in miniera, un mestiere durissimo e di sacrifici estremi per generazioni di sardi. Fino a quando il mondo è cambiato e un visionario, Giampiero Pinna, ha pensato che fosse giunto il momento di raccontarle, quelle miniere, creando un parco geominerario e un cammino che attraversasse un territorio meraviglioso e la memoria di un popolo. Lo racconta “Generazione Bellezza“, il programma di Rai Cultura scritto e condotto da Emilio Casalini, in onda venerdì 29 marzo alle 20.15 su Rai 3. Si tratta di percorso a piedi e in bici che sta cambiando la narrazione e la percezione del Sud della Sardegna, dove la memoria, l’accoglienza e la natura diventano il motivo per venire, tornare e restare.
‘Isola dalle vene d’argento’, così veniva chiamata dagli antichi popoli e dai mercanti. Lo sentiamo osservandola e camminandoci sopra: è una terra antica che ha imprigionato nel corso delle ere geologiche i materiali più preziosi. Così il destino ha voluto che, sino alla fine del XX secolo, sia stata scavata in centinaia di pozzi e gallerie, un duro lavoro portato avanti da migliaia di minatori sardi in ambienti tetri e fragili, a sacrificio della salute e della vita stessa. La grande epopea mineraria non ha lasciato prosperità economica ma un immenso patrimonio di archeologia industriale incastonato nei più inconsueti paesaggi della Sardegna. Miniere un tempo brulicanti di frenetica attività dentro e fuori le gallerie, sono oggi custodi delle lacrime versate nelle tenebre da generazioni di operai, alcuni di loro diventati guide turistiche per far conoscere il senso profondo di luoghi di lavoro di sofferenza e incantevoli allo stesso tempo. Falesie, dune di sabbia, cavità carsiche, selvagge foreste e l’azzurro del mare fanno da sfondo a otto aree minerarie che formano il parco geominerario della Sardegna, eccellenza della rete dei geositi Unesco.