Stasera in tv appuntamento con "Finché sono al mondo"
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Stasera in tv appuntamento con “Finché sono al mondo”

Grande appuntamento

Stasera in tv appuntamento con "Finché sono al mondo"

A ottant’anni dal bombardamento americano del quartiere di Gorla a Milano, i giornalisti Mario Calabresi e Silvia Nucini hanno deciso di raccogliere le memorie della strage avvenuta il 20 ottobre 1944, in cui morirono, tra gli altri, 184 alunni della scuola elementare Francesco Crispi. Il documentario, intitolato “Finché sono al mondo“, andrà in onda sabato 19 ottobre alle 23.10 circa su Rai 3. Le testimonianze degli ultimi rimasti tra i pochissimi bambini sopravvissuti alla strage sono il cuore di questo lavoro, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano-Milano è Memoria. I quasi novantenni Maria Luisa Rumi, Giuditta Trentarossi, Graziella Ghisalberti, Giuliano, Antonietta e Elena Lazzaroni e Sergio Francescatti, raccontano quel giorno e i giorni che sono venuti dopo:il dolore per quella tragedia, come questo dolore abbia spaccato il quartiere e le famiglie che lo popolavano, ma anche come ognuno di loro, a modo suo, abbia saputo dare un senso alla propria vita, mantenendo viva la memoria delle piccole vittime della strage.
“Finché sono al mondo” è una produzione Be Water Film in collaborazione con Rai Documentari, realizzato da Enece Film (produttore Rai Fabio Mancini), prodotto da Mattia Guerra, scritto da Mario Calabresi e Silvia Nucini, diretto da Luca Quagliato.
Fotografia di Max Rommel, fonico in presa diretta Mattia Romanut, montaggio Gugliemo Trupia, musica originale Luca Micheli, produzione esecutiva Elvio Manuzzi, direzione artistica Tommaso Perfetti, programmista multimediale Rai Luisa Riccardi, produttore esecutivo Tommaso Arrighi.

Alle ore 7:58 i temibili bombardieri del 451º Bomb Group decollarono dalla pista dell’aeroporto di Castelluccio dei Sauri, vicino Foggia. Il piano d’attacco prevedeva di raggiungere, con un largo aggiramento, il punto di riferimento iniziale, posto a circa 4 km a ovest dal bersaglio, per effettuare una virata a sinistra di 22° e trovarsi sopra gli stabilimenti della Breda. Per non essere facile bersaglio per la contraerea, l’attacco fu ripartito in due  ondate.

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