Stasera in tv appuntamento con Documentari d’autore
“Grazia Deledda, la rivoluzionaria”
Un viaggio cinematografico per scoprire, attraverso documenti e manoscritti inediti, il mondo della scrittrice ed etnografa Grazia Deledda, prima donna e scrittrice italiana a ottenere il Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Lo propongono Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli in “Grazia Deledda, la rivoluzionaria”, in onda sabato 13 gennaio alle 22.40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Il documentario fa rivivere un’autrice rivoluzionaria, che supera i recinti della cultura maschilista e impone il suo percorso creativo di artista e di donna.
Secondo i dati ufficiali nacque a Nuoro, in Sardegna, il 28 settembre 1871 alle due del mattino, quinta di sette tra figli e figlie,in una famiglia benestante. Sebbene la data riportata nell’atto presso il registro di Stato Civile di Nuoro sia il 28 settembre, vi era allora l’usanza di registrare i bambini diversi giorni dopo la nascita. La stessa scrittrice ne specifica infatti il giorno in diverse lettere indirizzate all’allora fidanzato, Andrea Pirodda. Nella prima, datata 10 dicembre 1892, scrive: «Il mio compleanno cade il 27 settembre: per cui io mi chiamo anche Cosima e Damiana». Ancora lo ribadisce in un’altra lettera, dell’11 maggio 1893: «Io non sono certa se ho venti o ventun anni compiuti; neanche mia madre ne è certa, ma è più probabile che ne abbia ventuno che venti. Sono vecchia, non è vero? La nostra vecchia serva, che ho interrogato a proposito, dice che a lei sembra ne abbia venti; ciò che si ricorda bene è che son nata una sera verso le otto, il giorno di San Cosimo, cioè il 27 settembre. Questo lo sapevo già».
Il padre, Giovanni Antonio Deledda, laureato in legge, non esercitò la professione. Agiato imprenditore e possidente, si occupava di commercio e agricoltura; si interessava di poesia e lui stesso componeva versi in sardo; aveva fondato una tipografia e stampava una rivista.
Imperdibile.