Stasera in tv appuntamento con Documentari d' autore
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Stasera in tv appuntamento con Documentari d’ autore

“Dia 1991. Parlare poco, apparire mai”

Stasera in tv appuntamento con Documentari d' autore

La lotta alle mafie negli oltre trent’anni della Direzione Investigativa Antimafia, l’Fbi italiana nell’idea originaria di Giovanni Falcone, che il giudice progetta un anno prima della sua morte. La ricostruisce “Dia 1991. Parlare poco, apparire mai”, di Leonardo Dalessandri, in onda sabato 13 luglio alle 22.40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. È la storia mai conosciuta degli investigatori che uniscono forze e competenze differenti. Sono giovani. Vengono da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Catturano latitanti, fanno centinaia di arresti, aggrediscono i patrimoni delle mafie restando sempre nell’ombra. Una nuova narrazione dello Stato italiano, che mette da parte le divisioni interne per costituire un fronte comune contro le mafie.

L’istituzione della DNA, del PNA e delle DDA è avvenuta con decreto legge 20 novembre 1991 n. 327, convertita nella legge 20 febbraio 1992 n. 8 con il decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410, a seguito dell’intensificarsi della lotta alla mafia in Italia, grazie all’opera di Giovanni Falcone e come organo interforze di polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinierie Guardia di Finanza). La prima relazione semestrale al Parlamento sull’attività svolta è quella del primo semestre 1992.

Dal 2013 anche la Polizia Penitenziaria è entrata a comporre gli organici della DIA. Allo stesso modo, pure il Corpo forestale dello Stato ne fece parte fino alla sua soppressione il 31 dicembre 2016 (art.8 del d.lgs 15 novembre 2012, n. 218).

Nel 2022 si sono celebrati i trent’anni di lavoro della DIA.

La DIA ha la sua collocazione nell’ambito del Dipartimento della pubblica sicurezza. Ha per il perseguimento dei propri obiettivi istituzionali totale autonomia gestionale e amministrativo-contabile. Il suo assetto organizzativo è definito dal Ministero dell’interno con propri decreti, sentito il Consiglio generale per la lotta alla criminalità organizzata.

Prevede al vertice della struttura un direttore, scelto tra Dirigenti di Pubblica Sicurezza appartenenti alla Polizia di Stato.

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