Stasera in tv appuntamento con Divini devoti
I Gesuiti
Giambattista Gaulli, detto il Baciccio, nella Chiesa del Gesù, e il gesuita Fratel Andrea Pozzo; nella Chiesa di Sant’Ignazio, sono i precursori di quel genere di arte – diffusa prima in tutta Europa e successivamente in tutto il mondo – che è il barocco. Le due chiese, legate ai Gesuiti, sono al centro di “Divini devoti”, con Claudio Strinati, in onda giovedì 25 aprile alle 20.25 su Rai 5.
La puntata prosegue con una visita all’Università Gregoriana per approfondire un tema portante per i Gesuiti, quello della formazione (il Collegio Romano), della scuola e delle missioni in terre lontane. Ospiti, Lydia Salviucci Insolera, docente di Storia dell’arte presso l’Università Pontificia Gregoriana, e Alessandro Zuccari, esperto d’arte.
Il termine portoghese barrôco o spagnolo barrueco indicava la perla irregolare (in italiano scaramazza), e fu usato con riferimento all’arte per la prima volta alla fine del XVII secolo nel Dizionario dell’Académie française e nel secolo successivo nel Dictionnaire de Trevoux designando, con una sfumatura negativa, tutto ciò che è “irregolare, contorto, grottesco e bizzarro”. In questo senso l’arte barocca era ed è considerata uno stile “anticlassico” per eccellenza, dove all’adesione delle rigide regole degli stili si andò sostituendo il capriccio dell’artista[1].
Questo giudizio negativo intrinseco, molto ben radicato sia durante il neoclassicismo, sia durante il successivo gusto romantico che prediligeva il Medioevo e il Rinascimento, sebbene sia stato decisamente superato nel campo degli studi storico-artistici, non si può dire ancora completamente dissolto da parte del pubblico generale. In ogni caso oggi si tende a sottolineare il virtuosismo della produzione artistica barocca, la sua teatralità, il coinvolgimento attivo dello spettatore, la straordinaria ricchezza di forme e colori.
Il “barocco” non può essere ridotto, come pure talora si sostiene, a mero stile dell’arte della Controriforma. Vanno evitate valutazioni unidirezionali, dato che il barocco contiene tendenze talvolta contrastanti.