Stasera in tv appuntamento con Diari dell'Olocausto MEDIASET - Da oggi una settimana di programmazione speciale dedicata al ricordo dell'Olocausto
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Stasera in tv appuntamento con Diari dell’Olocausto

La Shoah degli adolescenti

MEDIASET - Da oggi una settimana di programmazione speciale dedicata al ricordo dell'Olocausto
Le vicende della persecuzione razziale attuata dai nazisti, raccontate attraverso le parole dei diari scritti da dodici giovani adolescenti ebrei di età compresa fra i 13 e i 18 anni, ragazzi polacchi, lituani, ungheresi, cechi, olandesi e, tra loro, anche Anna Frank. “Diari dell’Olocausto. La Shoah degli adolescenti”, in onda lunedì 27 gennaio alle 22.10 su Rai Storia per il Giorno della Memoria, segue cronologicamente le vicende della Seconda Guerra Mondiale con una chiave inedita, una coralità di voci giovanissime che descrivono in presa diretta la tragedia della guerra. I diari rappresentano per questi ragazzi un amico a cui confidare le più segrete emozioni, una maniera per registrare gli eventi a cui assistono, una forma di resistenza alla situazione opprimente che li circonda. A casa, nei ghetti, in clandestinità, nei campi profughi o nei campi di transito, nelle più estreme condizioni di vita, stremati dalla fame o piegati dalla disperazione, nonostante il pericolo che questo comporta, questi giovani, confidano ai propri diari le proprie paure e le proprie speranze per un futuro diverso.
Soggetto, sceneggiatura e regia sono di Massimo Vincenzi, al suo terzo doc dopo “Fossoli-Anticamera per l’inferno” e “Drawing the Holocaust. Disegni dall’Olocausto”.
Disegni dall’Olocausto, come suggerisce il titolo, racconta dell’unico modo che i prigionieri dei campi di concentramento avevano per alleggerire anche solo di un poco le loro esistenze, cioè l’arte. Insieme ai mucchi di capelli, ai denti d’oro, le valigie e gli occhiali da vista che sono rimasti a testimonianza dei Lager, ci sono arrivati anche circa 30mila disegni, recuperati dalle intercapedini dei muri, nascosti sotto le assi del pavimento o addirittura occultati nei cimiteri, e tornati alla luce dopo la Liberazione. Disegni realizzati da artisti europei finiti nei campi – come Bronislaw Czech, Leon Delarbre e Peter Edel – ma anche persone comuni recluse esattamente come loro.

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