Stasera in tv appuntamento con Cronache dal Medioevo
La congiura dei Pazzi
I componenti della famiglia Medici, da sempre al centro della politica cittadina, avevano subito almeno una congiura per ogni generazione: Cosimo de’ Medici venne esiliato per motivi politici per un anno, mentre suo figlio Piero scampò per miracolo a un’imboscata tesagli da Luca Pitti sulla via per Careggi, e così anche le generazioni successive. Leone X avrebbe dovuto essere ucciso dal suo medico, istruito da un gruppo di cardinali a lui avversi, e Cosimo I rischiò di essere impallinato al passaggio del suo corteo davanti a Palazzo Pucci.
Dal 1469 la città era di fatto retta dai figli di Piero (scomparso quell’anno), Lorenzo e Giuliano, che allora avevano rispettivamente venti e sedici anni. Lorenzo seguiva attivamente la vita politica con lo stesso metodo di suo nonno Cosimo, cioè senza ricevere incarichi diretti ma controllando tutte le magistrature e i punti chiave attraverso uomini di fiducia.
Non è chiaro se l’idea di una congiura sia nata a Firenze per iniziativa della famiglia de’ Pazzi, o piuttosto a Roma, nella mente del loro più potente alleato, il papa Sisto IV. In ogni caso l’idea di eliminare fisicamente i signori de facto della città catalizzò tutta una serie di figure a loro avverse, che si organizzarono nella congiura vera e propria.