La storia di Luigi Ilardo, un boss della mafia infiltrato in Cosa nostra per conto della Dia e poi del Ros dei Carabinieri. La racconta “
Cose Nostre”, il programma condotto da Emilia Brandi, in onda lunedì 3 giugno alle 23.50 su Rai 1. Dal momento della sua scarcerazione, avvenuta poco dopo la stagione delle stragi e per due anni, Luigi Ilardo vive una doppia vita, fino a quando Cosa nostra, il 10 maggio del 1996, decide che deve morire e lo fredda in un agguato sul portone di casa sua. Ad aspettarlo ci sono la seconda moglie e i quattro figli. È una di loro, Luana, a raccontare a “Cose Nostre”, il percorso umano e familiare del padre. Senza omettere le responsabilità criminali del padre di cui è venuta a conoscenza solo dopo il suo assassinio, Luana giunge a una verità per lei inaspettata: la collaborazione di Luigi Ilardo stava portando lo Stato a un passo dalla cattura del boss dei boss, Bernardo Provenzano.
Il pentimento e poi l’attività di infiltrazione di Ilardo sono ricostruiti grazie al racconto di Mario Ravidà, ex agente della Dia, e di Pasquale Pacifico, il Pm che ha portato alla condanna dei mandanti e degli esecutori del suo omicidio.
Lo uccidono il 10 maggio 1996, di sera, a Catania. Luigi Ilardo sta rincasando, scende dall’auto, poi gli spari. Le sue figlie, Luana e Francesca, corrono. E corre anche Cettina, la seconda moglie. Urlano, sono disperate, lo accarezzano. Ma non c’è nulla da fare. Luigi Ilardo è morto.
Un programma che racconta la storia e la vita di donne e uomini che si sono opposti alla violenza cieca delle mafie pagando un prezzo molto alto senza mai smettere di fare il proprio dovere. Storie di giornalisti, di manager pubblici e testimoni di giustizia.
Appuntamento assolutamente da non perdere.