Stasera in tv appuntamento con "Che ci faccio qui"
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Stasera in tv appuntamento con “Che ci faccio qui”

A Caivano, con chi lotta contro la dispersione scolastica e per dare un futuro ai ragazzi

Stasera in tv appuntamento con "Che ci faccio qui"

Una scuola di frontiera, una preside coraggiosa e sullo sfondo il Parco Verde di Caivano, periferia difficile a Nord di Napoli, tra criminalità, degrado e il sogno di rigenerazione sociale. Un contesto sempre sospeso tra bene e male, dove però si scoprono, inaspettatamente, “capolavori umani”. Nella terza puntata di “Che ci faccio qui”, in onda giovedì 13 giugno alle 21.20 su Rai 3 e intitolata “Il Capolavoro”, Domenico Iannacone ritorna nei luoghi che ha attraversato tempo fa e sceglie di farlo a “sangue freddo”, lontano dal clamore mediatico della cronaca nera, seguendo le orme di chi in questi anni si è salvato e di chi si è perduto. Eugenia Carfora, la preside dell’Istituto Francesco Morano, è sempre lì, non è mai andata via, e conduce ancora la sua personale battaglia contro la dispersione scolastica, che qui tocca livelli estremi. L’Istituto Morano è oggi una sorta di fiore nel deserto ed è diventato un potente messaggio di cambiamento, tanto che un importante imprenditore emiliano, Eugenio Gagliardelli, abbracciando il progetto visionario della preside, ha assunto nella sua azienda di ceramiche i ragazzi appena diplomati, offrendo loro anche un alloggio e un’auto. Un modello “olivettiano” di azienda dalla forte spinta sociale, che si fonde con l’idea di una scuola inclusiva, che non giudica e non lascia indietro nessuno.
Nuovo episodio intimidatorio contro don Patriciello che a Caivano è stato avvicinato da un uomo armato che successivamente è stato fermato. “Ennesimo atto di intimidazione subito a Caivano da don Patriciello, dove un uomo, suocero del boss Ciccarelli, armato di coltello, è stato fermato dalle forze dell’ordine mentre cercava di avvicinarsi a lui durante il consueto saluto ai fedeli”. Lo riferisce il presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo esprimendogli “solidarietà e vicinanza”.

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