Stasera in tv appuntamento con “Cento anni di musica”
Omaggio a Maria Callas
Dotata di una voce dal timbro non omogeneo e di grande volume, Maria Callas sviluppò un magistrale controllo della voce, notevole estensione ed agilità grazie alla formazione belcantistica ricevuta dal soprano Elvira de Hidalgo. Unito alla grande musicalità e natura drammatica, questo forte bagaglio tecnico la rese artefice della riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento insieme ai direttori Tullio Serafin, Antonino Votto e Nicola Rescigno, in particolare di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti. In seguito alle storiche riprese dei ruoli scritti per Maria Malibran e Giuditta Pasta, la critica reintrodusse il termine soprano drammatico d’agilità. Si ricordano Armida e Il turco in Italia di Rossini, Il pirata di Bellini, Anna Bolena di Donizetti, Alceste e Ifigenia in Tauride di Gluck, La Vestale di Spontini, Macbeth di Verdi, Medea di Cherubini, spesso celebrate come esecuzioni storiche dalla critica.
Il successo artistico e la successiva esposizione mediatica dovuta alle frequentazioni sociali extra-teatrali hanno costruito un mito attorno a lei, attribuendole l’appellativo di Divina.
Callas era un soprano drammatico, ma studiando si appropriò di una grande coloratura ed estensione, riscoprendo le possibilità del soprano drammatico ai tempi di Bellini e Donizetti. Fu così che Gara coniò per lei la definizione di soprano drammatico d’agilità, categoria vocale in cui rientravano le primedonne Maria Malibran e Giuditta Pasta: si trattava infatti di mezzosoprani.