Stasera in tv appuntamento con Art Night
“L’arte anarchica di Enrico Baj”
Il carattere della sua intera opera è segnato dal desiderio, attraverso arte e ironia, di deformare, distruggere e reinventare tradizioni e luoghi comuni. Il documentario “entra” nella casa di Vergiate, un’affascinante dimora degli anni ’20 in provincia di Varese, dove Baj viveva con la famiglia e dove la moglie Roberta che custodisce intatta la memoria del marito, fa da guida in una visita inedita alla scoperta dell’uomo e dell’artista. Si respira un’atmosfera autentica impregnata di cultura, di arte, di storia, in un luogo immerso nella natura, dove ogni centimetro quadrato è occupato da dipinti, disegni, collages, libri, sculture dell’artista e dei suoi amici. Si arriva, poi, alla sua casa da dove sono partite le opere della piccola, ma preziosa mostra alla Fondazione Pasquinelli di Milano, curata da Antonello Negri e Roberta Cerini Baj, anche curatrice dell’Archivio Baj. In ogni luogo della casa si ritrovano tracce, indizi, spunti. Milanese, anzi milanesissimo – studi al liceo Berchet e poi all’Accademia di Brera – Baj come tanti artisti della sua generazione ha viaggiato e vissuto a lungo oltralpe, sempre con lo sguardo aperto al mondo. Raccontarlo significa parlare anche di Breton, di Queneau, di Duchamp e delle avanguardie internazionali del XX secolo. In dialogo continuo con Fontana, Jorn e altri artisti della sua generazione, Enrico Baj ha attraversato i principali movimenti del Novecento.