Stasera in tv appuntamento con “Amore radicale”
Storia e memoria di Fabrizio Fiumi
Il movimento, dapprima conosciuto come “anti-design” o “contro-design”, poi definito architettura radicale da Germano Celani, ebbe il suo centro propulsore a Firenze negli anni sessanta, grazie alla presenza di numerosi gruppi e di singoli architetti d’avanguardia, utopici e visionari, come Superstudio, Archizoom, Ufo, Remo Buti, Gianni Pettena, Zziggurat e Gruppo 9999. Molti di loro erano, o erano stati, allievi di Leonardo Ricci e Leonardo Savioli docenti che, insieme a Giovanni Klaus Koenig e a Umberto Eco, sostenevano l’onda del cambiamento generazionale.
Il movimento sovversivo si diffuse in seguito anche a Milano, Torino, Roma e Napoli, e contribuì a riformulare il linguaggio architettonico e a rivoluzionare l’idea di architettura legata alla monumentalità e ad una metodologia progettuale vecchia, scollegata dal mondo moderno.
Caldini, Preti e Walter Natali nell’estate del 1964, a bordo di un furgone Volkswagen attrezzato a camper, partirono per l’India con l’obiettivo di raggiungere e studiare Chandigarh, città progettata da Le Corbusier.
Appuntamento imperdibile.